Assunta Altieri

Assunta e le Parole

Info contatti: a.altieri@assuntaaltieri.it

Blog

Storie che interrogano e lasciano il segno.

Tanto gentile e tanto onesta pare...

2025-03-13 15:03

Assunta Altieri

Pensieri e Parole, dante, beatrice, donne, amor-cortese, tanto-gentile-e-tanto-onesta-pare, divina-commedia,

Tanto gentile e tanto onesta pare...

Il punto di vista di Beatrice Portinari, la donna più idolatrata e meno conosciuta della letteratura italiana.

(Il punto di vista di Beatrice Portinari, la donna più idolatrata e meno conosciuta della letteratura italiana.)

 

Tanto gentile e tanto onesta pare…

Pare, appunto.

Perché nella vita vera mica lo so se ero così gentile e onesta come Dante voleva far credere. Ma del resto, lui cosa ne sapeva? Mi ha vista tre volte. Tre. E in quelle tre volte, io non gli ho fatto discorsi profondi sull’amore e la virtù. No. Io sono passata, come qualsiasi altra ragazza che va per la sua strada senza immaginare che qualcuno, anni dopo, la trasformerà in una specie di dea intoccabile. Perché, si sa, non conta chi sei davvero, ma chi un uomo decide che tu sia. E quello che un uomo decide diventa verità. Il resto? Dettagli trascurabili.

Dante ha deciso che ero perfetta. E quindi niente, da lì in poi io sono diventata il suo ideale, la sua luce, la sua musa, la sua ragione di vita.

Lui intanto si sposa, fa figli, si arrabbia con la politica, viene esiliato… eppure, pensa a me. Io mi sposo, perché nella realtà, caro Dante, l’amore non è fatto di sospiri e versi poetici. È fatto di contratti matrimoniali e di padri che decidono per te. E, piuttosto presto, muoio. Fine. Ma no, non basta. Lui mi prende, mi mette in Paradiso e mi assegna pure un lavoro: guida spirituale!

Ora, ditemi voi, se una muore giovane, almeno il diritto al riposo eterno dovrebbe averlo. Ma no! Mi tocca scendere giù, recuperare questo povero disgraziato che si è perso per una selva oscura e portarlo su, tra un canto e l’altro, mentre lui sviene ogni tre per due.

E quando finalmente arriviamo in Paradiso, che succede?

Mi rimpiazzano con un uomo.

Io ho sopportato tutto con santa (appunto!) pazienza: il ruolo di donna angelicata, il fatto che Dante vedesse in me solo un simbolo e mai una persona, il viaggio in cui dovevo spiegargli ogni cosa come a un bambino. E poi? Quando siamo alla fine, quando il mistero di Dio sta per rivelarsi, chi prende il comando?

Un uomo.

Uno che spunta all’ultimo e si becca tutta la gloria finale.

Io, che mi sono fatta tutto il lavoro sporco, che l’ho ripreso quando si disperdeva con troppa facilità tra le nuvole del Paradiso, che l’ho sorretto in tutto il cammino… puf! Sparita. Ora parla San Bernardo.

E allora, caro Dante, dillo che volevi solo un pretesto per scrivere versi sull’amore perfetto, senza dover affrontare una donna in carne e ossa. Dillo che Beatrice andava bene finché era il tuo sogno, ma quando si trattava di guardare Dio, meglio un altro uomo accanto.

Io, intanto, sono rimasta lì, nelle pagine dei tuoi versi, a splendere e sorridere. Tanto gentile e tanto onesta pare.

Pare.

Ma senti un po’, poeta… e se invece di guardare Dio, avessi guardato meglio chi avevi davanti?