Titolo: Non chiamatelo amore.
Interviste e racconti sulla violenza contro le donne.
Autrice: Assunta Altieri ed altri.
Editore: Diadema Editore
"Era così follemente innamorato di lei da non volerla dividere con nessuno, se non con la morte."
"Mi tradisci con il capo." E il marito la uccide in un raptus di gelosia.
"Dare la vita per amore."
Le parole che leggiamo sui giornali, i titoli dei telegiornali, i commenti che si rincorrono sotto le notizie ci raccontano da sempre la stessa storia: la violenza sulle donne viene romanticizzata, minimizzata, trasformata in un dramma privato, in una passione malata, in un incidente inevitabile. Ma la verità è un’altra. La verità è che il femminicidio non è l’ultimo capitolo di una storia d’amore tormentata, ma il punto di arrivo di un sistema di potere e sopraffazione che si nutre di linguaggio, stereotipi e giustificazioni.
Non chiamatelo amore nasce dall’urgenza di rompere questi silenzi e di restituire alla parola il suo potere di verità, senza edulcorazioni, senza semplificazioni.
Il libro si sviluppa in due parti:
🔹 La prima raccoglie interviste a esperti ed esperte – giornaliste, psicologi, criminologhe, avvocate – per indagare come la società racconta e percepisce la violenza sulle donne. Dalle parole usate dai media alla colpevolizzazione delle vittime, fino alla retorica del raptus e dell’amore malato, ogni conversazione mette in discussione il nostro modo di leggere e interpretare questi crimini.
"Se non puoi fidarti della polizia, di chi puoi fidarti?" si chiede Barbara Serra in una delle interviste, commentando il femminicidio di Sarah Everard nel Regno Unito. Il libro offre uno spazio di analisi e confronto per capire le radici profonde della violenza e il ruolo della comunicazione nel perpetuarla.
🔹 La seconda parte è una raccolta di racconti: storie che danno voce al dolore, alla paura, ma anche alla forza e alla resistenza. Qui la letteratura diventa un’arma, uno strumento per rendere tangibile l’invisibile, per raccontare quello che spesso viene messo a tacere. Storie che non concedono alibi e che ci obbligano a guardare da vicino la realtà.
"Non è la gelosia che uccide, è il possesso. Non è l’amore, è la violenza."
💡 Non chiamatelo amore è più di un libro: è un invito a riflettere, a cambiare prospettiva, a riconoscere le parole che feriscono, che legittimano, che permettono alla violenza di continuare a esistere.
Perché le parole contano. Perché il modo in cui raccontiamo la violenza può alimentarla o combatterla. Perché riconoscere la verità dietro i femminicidi è il primo passo per smettere di contarli.
🔎 Disponibile presso Diadema Edizioni o scrivendo direttamente a a.altieri@assuntaaltieri.it
