Assunta Altieri

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Storie che interrogano e lasciano il segno.

Le storie degli altri

2025-03-04 21:10

Assunta Altieri

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Le storie degli altri

Un libro adatto a chi ama una lettura da sottolineare, da appuntare e conservare.

Titolo:      Le storie degli altri

Autore:    Giuseppe Ruiz de Ballesteros

Editore:   Bertoni

 

Quando mi sono imbattuta ne Le storie degli altri di Giuseppe Ruiz de Ballesteros, psicologo che scrive di uno psicologo, ho temuto di trovarmi di fronte ad uno dei tanti manuali di psicologia spacciati per romanzi. E invece no. Appare evidente, sin dalle prime pagine, che sì, la psicologia c'è, ma gradevolmente mescolata al romanzo, all'I Ching e, appunto, alle storie degli altri. Storie che s'intrecciano attraverso una rete di coincidenze che, tuttavia, non possono essere solo tali perché la vita non può essere solo una serie infinita di episodi causali, facciamo parte di un qualcosa di più grande: un disegno, un progetto, un meccanismo. 

 

Storie che talvolta affiorano appena, come quelle:


- di Olga la manipolatrice

 

...se la manipolazione non fosse riuscita, allora non sarebbe esistita alcuna manipolazione, erano gli altri ad averla interpretata così...


- di Gisella che dopo molti anni illumina la stanza buia della sua vita e comprende ciò che non poteva o non voleva comprendere


...Gisella aveva finalmente compreso che la sua paura di crescere, di diventare adulta, di affrontare la vita e le sue responsabilità l'avevano spinta a rinchiudersi nella gabbia dorata dell'infantilismo le cui chiavi aveva nascosto...

 

- della dottoressa Hermann, psicoterapeuta dello stesso Joseph, da cui apprendiamo che non è poi così imbarazzante appassionarsi a qualcosa che altri, senza una conoscenza approfondita, tendono a sminuire


...allora continuo? Posso leggerlo?» E lei, visibilmente soddisfatta ed amorevolmente incoraggiante: «Sì, Joseph, può, anzi deve!»


- del collega e maestro Zen, conosciuto a un convegno a Zurigo, che ci restituisce il senso del tempo per sé


Voi occidentali avete uno strano rapporto col tempo, un rapporto ansioso, a tal punto da considerare il riposo tempo perduto, o sprecato...

 

Storie di amicizia fra un gruppo di persone che hanno nomi strani (nel libro si comprende perché; io non lo sapevo, e sono certa che neppure voi, la maggior parte almeno, è a conoscenza di questa particolarità che non vi svelo). Amicizia che cela un non detto, un timore, un segreto da nascondere nel fondo dei pensieri e del cuore. Un segreto che ci pone di fronte ad una tematica etica, fra pietas, legge divina e giustizia e che sarà svelata alla fine. Forse lo indovinerete, forse no.


«Vede dottore, c'è una cosa che mi ritorna in mente, che si impone, direi, fra i miei ricordi, senza che io desideri farlo, e che mi provoca disagio, dolore, e quel che è peggio è che io non capisco il perché.» Joseph lo osservava attento e non aveva fatto a meno di notare come Omero fosse visibilmente agitato mentre descriveva quella condizione che, anche se razionalmente definiva irrilevante, gli procurava un disagio tanto doloroso quanto inspiegabile con la ragione. 


Ma anche una storia d'affinità fra Joseph e Miriam, brillante e stimata psichiatra. Miriam potrebbe essere la donna che fa per Joseph, eppure lui smette di chiamarla e di frequentarla, a prima vista per una questione deontologica. Ma, lo sa lui e lo sanno i lettori e le lettrici, che non è solo questo il motivo, che tanto influisce quel passato doloroso, quel senso di colpa che pende come la spada di Damocle sulla sua capacità di lasciarsi andare. 


Un individuo maturo deve essere già realizzato di per sé, deve già avere affrontato le sue paure, i suoi fantasmi, fatto i conti con la solitudine.

Solo allora può accedere all'altro. Solo allora si può parlare di coppia; in cui l'altro rappresenta un arricchimento, un supplemento appunto, uno scambio importante che contribuisce all'avanzamento di un processo di sviluppo della personalità, che non si interrompe dopo la prima età adulta e nemmeno con la maturità, ma che dura tutta la vita. 


Ed ancora, la storia di un prete, padre Juan che viene strappato alle sue missioni ed inviato, per punizione, in un paesino alle pendici del monte Subasio.


L'emozione di Padre Juan era visibile, anche dagli ultimi banchi. La nevicata aveva impedito a quella piccola comunità di andare giù a valle nella basilica di lusso. Niente pellicce, niente scarpe alla moda, niente firme; solo scarponi, cappelli e scarpe, e tanto freddo. 


È proprio grazie all'arrivo di padre Juan che tutti i tasselli del puzzle si incastrano, che tutte le storie convergono in un'unica storia e le storie degli altri diventano la storia di Joseph. 


Certamente ne Le storie degli altri il tema della psicologia e della psicoterapia è presente dall'inizio alla fine ed offre moltissimi spunti di riflessione, ma senza nulla togliere alla narrazione e ai personaggi, ognuno dei quali ha rappresentato una parte del mio inconscio, delle mie aspettative, dei miei pensieri, dei miei timori. 


Una bella storia che, grazie alla scrittura limpida, scorrevole e piacevole, appassiona e coinvolge. 

Un libro adatto a chi ama una lettura da sottolineare, da appuntare e conservare. 

 

Buona lettura. 


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